Cosa Sono le Classi Energetiche
Nuove Classi Energetiche degli Immobili
In Europa, oltre il 40% dell'energia prodotta è dissipata dal settore terziario e residenziale.
Per rimediare a questo evento, così da abbassare i livelli di emissioni inquinanti, si deve ricorrere al miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici.
In tal senso, il DLgs 192/05 impone la certificazione energetica degli edifici mediante una documentazione che ne attesti la classe energetica d'appartenenza, detto APE (attestato di prestazione energetica).
Le novità nella valutazione delle classi energetiche
Dal 1 ottobre 2015, così come previsto dal DM 26-06-2015, è entrato in vigore il nuovo APE,
in cui la classificazione energetica degli immobili avviene attraverso un altro tipo di scala:
le classi non dipendono più dal fabbisogno di energia primaria (il "vecchio" EPH), ma dalla prestazione
energetica globale non rinnovabile, definita come EPgl,nren.
Questo è un valore fisico, misurato sempre in kwh/mq anno,
che stabilisce le classi energetiche degli edifici, che passano da 7 a 10: dalla A4 (la migliore) alla G (la peggiore).
Questa classificazione, ora, è compiuta prendendo in considerazione i parametri espressi dall'indice di
prestazione energetica globale non rinnovabile EPgl,nren, ovvero:
- la climatizzazione invernale (EPh,nren) e quella estiva (EPc,nren);
- la ventilazione (EPv,nren);
- la produzione di acqua calda sanitaria (EPw,nren);
- il trasporto di persone o cose (EPt,nren), per gli immobili non residenziali;
- e l'illuminazione artificiale (EPl,nren), per gli immobili non residenziali.
Il simbolo utilizzato nella nuova certificazione è l'EPgl (indice di prestazione energetica globale) che spesso negli annunci immobiliari viene erroneamente riportato come IPE (o I.P.E.).
Le novità nella valutazione energetica
Rispetto a quanto avveniva prima dell'ottobre 2015, ora diventa essenziale, ai fini della definizione energetica di un edificio, misurarne non solo la prestazione globale (EPgl), ma anche quella che riguarda i singoli servizi energetici (EPh, EPc, EPw, EPv, EPt e EPl). Rispetto al passato, inoltre, si pone l'accento non tanto sugli interventi eseguiti sugli impianti dell'edificio, ma sulle sue stesse caratteristiche costruttive (muratura, infissi, solai che disperdono verso l'esterno, etc.) che corrispondono al suo involucro e sono determinanti ai fini dell'attribuzione delle classi.
Le classi energetiche
Per farvi un'idea ancora più chiara, di seguito riportiamo gli standard della classificazione energetica riferiti a ogni singola classe,
dove ogni valore numerico rappresenta quello fornito dall'EPgl,nren,rif,standard (l'indice di prestazione energetica).
Classe A4: minore o uguale a 0,40
Classe A3: minore o uguale a 60
Classe A2: minore o uguale a 80
Classe A1: minore o uguale a 1,00
Classe B: minore o uguale a 1,20
Classe C: minore o uguale a 1,50
Classe D: minore o uguale a 2,00
Classe E: minore o uguale a 2,60
Classe F: minore o uguale a 3,50
Classe G: maggiore di 3,50
L'involucro dell'edificio: il fulcro dell'efficienza energetica
Come abbiamo visto, le nuove linee guida dell'APE 2015 si concentrano soprattutto sull'involucro dell'edificio per la determinazione della classe energetica di appartenenza.
Di questo, pertanto, si prendono in considerazione tutte le parti che lo costituiscono: pareti, coperture, pavimenti, finestre, porte e divisori.
In particolare, le componenti dell'involucro dell'edificio di riferimento assumono i valori di trasmittanza termica. Questo concetto in edilizia rappresenta il flusso di calore che attraversa una superficie: minore è questo coefficiente, più bassa sarà la dispersione d'energia dell'involucro e maggiore sarà la posizione dell'edificio nella scala energetica delle classi.
Questa, quindi, sarà determinata dall'introduzione di uno o più fattori in grado di innalzare il livello energetico dell'immobile, come nel caso di un più efficiente impianto di coibentazione o degli infissi con tecnologia multicamera di ultima generazione.
Perché puntare a un salto di classe?
I motivi per cambiare classe energetica sono molteplici e riguardano non solo una migliore vivibilità all'interno della propria casa e una minor emissione di sostanze nocive nell'ambiente, ma anche un risparmio notevole sulle spese di luce e gas.
Infatti, il miglioramento della prestazione energetica di un immobile, attraverso interventi parziali o totali, permette una percentuale di risparmio variabile dal 10% fino a superare il 50%. Questo è possibile, in particolar modo, se si sceglie di ricorrere anche a fonti rinnovabili, al recupero di calore e a sistemi cogenerativi ad alto rendimento.Eventualità da non sottovalutare grazie anche agli incentivi previsti dagli Ecobonus 2017.