Bioedilizia non è solo legno
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Tra i materiali della bioedilizia, il legno riveste un ruolo eccezionale grazie alle molteplici proprietà e qualità funzionali, estetiche ed ecologiche, di cui abbiamo già parlato in molte occasioni.
Tuttavia, il legno non è l’unico materiale che può considerarsi ecosostenibile. Come abbiamo visto, infatti, anche l’acciaio, la pietra, la canapa ed altri materiali sono utilizzati per costruire e rifinire case prefabbricate in bioedilizia.
Tutti questi elementi hanno in comune il fatto di essere messi in opera in modo più o meno “tradizionale” (sempre nel settore bioedile), seguendo i sistemi costruttivi tipici della prefabbricazione in legno.
La tecnologia, oggi, permette qualcosa di nuovo, sia in termini di materiale, che di sistema costruttivo: la stampa 3D di una casa in terra cruda. Vediamo di cosa si tratta.
La stampante 3D per Case
Siamo ormai abituati a vedere o sentir parlare di stampanti 3D che, attraverso il caricamento di particolari “inchiostri” solidi, per lo più plastici, realizzano oggetti di vario tipo.
Questa tecnologia di costruzione di un oggetto attraverso la stampa viene definita stampa additiva. In pratica, si realizza per aggiunta di strati di materiale plastico ad opera di un beccuccio meccanico. Il materiale, via via, si solidifica fino a formare, passaggio dopo passaggio, un oggetto vero e proprio in 3 dimensioni. Il beccuccio della stampante è mosso meccanicamente e guidato da un software che segue le indicazioni di un progetto digitale dell’oggetto.
Gli oggetti che siamo abituati a vedere sono, in genere, di piccole dimensioni, ma ciò dipende solo dalla grandezza della stampante e dal tipo di materiale usato per stampare.
Un’azienda italiana leader nella costruzione di stampanti 3D, la WASP, dopo anni di ricerca ha realizzato, nel 2015, la prima stampante 3D per la realizzazione di case, la più grande del mondo.
Nel 2018 viene presentata Gaia, la prima casa stampata in 3D utilizzando terra cruda locale, scarti della lavorazione del riso e calce idraulica, omogeneizzati per creare un composto con la corretta densità.
Naturalmente i materiali per stampare una casa possono anche essere meno sostenibili, come la plastica (anche se riciclata) e altri composti chimici, ma l’obiettivo della WASP è proprio quello di realizzare case ecosostenibili a bassissimo impatto ambientale.
La Casa ecosostenibile “stampata”
Gaia, la casa stampata dalla WASP, circa 30 m2 di superficie interna, è solo una dimostrazione dei possibili risultati che si possono ottenere con questa tecnologia, ma possiede già caratteristiche eccellenti in quanto ad efficienza energetica e sostenibilità ambientale.
Infatti, la struttura ad alveare delle pareti (45 cm di spessore) rende possibile il mantenimento di una temperatura interna costante, senza uso di impianti di climatizzazione. La terra utilizzata viene prelevata dal territorio circostante, senza impattare sull’ambiente, sia in fase di realizzazione che di smaltimento.
Inoltre, i costi per costruire l’abitazione sono estremamente ridotti. Basti pensare che per tutti i materiali sono necessari circa 900 €. La manodopera non necessita di formazione avanzata e i costi dei trasporti sono ridotti al minimo, trattandosi di estrazioni locali. Anche i tempi si riducono al minimo: in circa 10 giorni la casa è abitabile.
Benché l’idea della casa stampata sia quella di essere realizzata direttamente in loco, come per le case prefabbricate in legno, le case in 3D possono essere costruite in fabbrica e assemblate nel cantiere.
Altri esempi di case stampate in 3D
Un altro esempio di casa stampata in 3D è la Urban Cabin, ad Amsterdam. Si tratta di una casetta di 8 m2 pensata per “prendersi una pausa”.
Infatti, è inserita nell’area industriale di un contesto cittadino e consente, grazie alla struttura, al materiale e alla forma, un isolamento temporaneo in un ambiente confortevole.
È costituita da materiale bio-plastico totalmente riciclato e riciclabile in ogni sua parte.
Le implicazioni della bioedilizia stampata
Anche se ancora si stanno studiando metodologie più innovative per realizzare case stampate in 3D, è già evidente che questa tecnologia può portare un incredibile miglioramento della vita, specialmente in quei posti del mondo in cui avere un tetto sopra la testa è essenziale quanto difficile.
Pensiamo a zone povere o desertiche, dove, per mancanza di soldi, risorse, manodopera e tecnologia, ci sono persone che necessitano di un’abitazione confortevole e non possono averla.
Certo, gli ostacoli ci sono, ma con la volontà e in un’ottica di eco-socio-sostenibilità, si possono fare passi da gigante in tempi brevissimi.