La qualità dell’aria all’interno delle nostre abitazioni
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L’aria è uno degli elementi essenziali ed irrinunciabili per la vita degli esseri umani poiché contiene l’ossigeno che respiriamo per vivere. Talvolta, però, in sospensione nell’aria (o nella terra, come nel caso del gas radon) sono presenti particelle di sostanze che, invece di far bene all’organismo, lo danneggiano, aggredendo il sistema respiratorio.
Come abbiamo visto in questo articolo sulla Qualità dell’aria in casa, sono molte e diversificate le sostanze che compromettono la nostra salute attraverso la respirazione e possono giungere dall’esterno della casa, ma anche essere prodotte all’interno.
I maggiori inquinanti domestici
Sono ormai molti gli studi (Università di Sheffield, Joint Research Centre, NASA ed altri) che certificano che nell’aria di casa (talvolta più che in quella esterna) possono esser presenti percentuali di inquinanti dannosi, causa di asma, irritazioni agli occhi e all’apparato respiratorio e di malattie più gravi.
In questa pagina informativa del Ministero della Salute troviamo i principali inquinanti indoor che possono essere presenti nelle nostre abitazioni.
Parliamo, ad esempio, della formaldeide e del benzene, presenti nel fumo di sigaretta, nelle vernici e nelle colle dei mobili, in alcuni deodoranti, detergenti ed altri prodotti per la casa e la cosmesi. La formaldeide è un composto molto utilizzato dall’industria perché assolve a diverse funzioni, anche alimentari, tra cui quella di additivo ubiquitario e antibatterico. Purtroppo, però, è risultata essere anche cancerogena ad elevate concentrazioni.
Un altro inquinante che ad alte concentrazioni risulta dannoso è la CO2, l’anidride carbonica. Anche se si tratta di un normale prodotto di scarto della respirazione (inaliamo per lo più ossigeno ed espiriamo CO2), elevate concentrazioni di questo gas risultano dannose, anche dal punto di vista dell’accumulo di stress. Non ce ne accorgiamo, ma quando l’aria non è più ricca di ossigeno il livello di stress aumenta ed il benessere diminuisce sensibilmente. È sufficiente una concentrazione di CO2 superiore allo 0,2% (2.000 ppm) per iniziare a sentire disagio psicofisico.
Fortunatamente, esistono soluzioni a questo problema. Andiamo dalle soluzioni più semplici, come rimuovere la polvere o aprire spesso le finestre, a quelle più tecnologiche. Di quest’ultima categoria fa parte la Ventilazione Meccanica Controllata che, attraverso filtri e pompe, pulisce l’aria dagli agenti inquinanti e la rimanda in circolo depurata.
Oggi, tuttavia, andiamo a scoprire la più verde delle soluzioni per depurare l’aria in casa, ovvero l’utilizzo di piante specifiche, che, con la loro naturale propensione a catturare agenti inquinanti, possono fare la differenza tra un ambiente malsano ed una casa con aria più pulita.
Le 5 piante che purificano l’aria
Oltre agli impianti meccanici di purificazione dell’aria negli ambienti interni, la natura ci fornisce degli strumenti che, senza sforzi, gratuitamente ed in modo del tutto ecologico, assolvono egregiamente la funzione di “pulitura” dell’aria: sono le piante.
Alcune specie vegetali, infatti, riescono a catturare le sostanze inquinanti presenti in un ambiente e a fissarle o utilizzarle per i loro processi metabolici, sottraendole all’ambiente.
Vediamo le 5 piante che si sono dimostrate più efficaci in questo senso.
La Sansevieria
Pianta molto comune delle famiglia delle Agavacee, è resistente e facile da gestire. A differenza di molte altre piante che applicano il principio inverso, è adatta anche alle camere da letto, dato che preferisce trasformare la CO2 in ossigeno prevalentemente di notte.
Rimuove inoltre la formaldeide ed il benzene dall’aria.

La Palma Areca
Utilizzatissima negli appartamenti e negli uffici, questa palma vanta proprietà antibatteriche e disintossicanti. Converte molta anidride carbonica in ossigeno, abbassando la concentrazione dannosa di CO2 negli ambienti in cui si trova.
Il Ficus Robusta
Questa pianta, una delle molte del genere Ficus, è un eccellente fissatore di formaldeide e benzene.
Rimuove queste sostanze nocive dall’ambiente per utilizzarle nei cicli metabolici, rendendole inoffensive.
Anche la varietà rappresentata dal Ficus benjamin è molto efficace in questo senso.
L’Epipremnum aureum (o Pothos)


Si tratta di un sempreverde rampicante che cresce preferibilmente in colture idroponiche (ossia in assenza di terra), in cui le sostanze nutritive vengono disciolte e somministrate alla pianta direttamente nell’acqua.
Il classico terriccio può anche essere sostituito da un substrato inerte composto generalmente da argilla espansa, perlite, torba etc, libero o associato a tronchetti naturali di sostegno. Può essere quindi messa in un vaso poggiato a terra o appesa ad un supporto e lasciata pendente.
Anche il Pothos si è dimostrato eccezionale nel ripulire l’aria indoor dalla formaldeide e da altri composti volatili.
La Felce di Boston
È la più coltivata tra le felci comuni e non necessita di particolari cure.
Riesce ad assorbire efficacemente la formaldeide, ma anche altri composti dannosi per la nostra salute, come xilene e toluene.
Quante piante servono per purificare l’aria in casa?
Abbiamo segnalato le piante più rinomate ed efficaci, ma anche altre specie vegetali molto comuni e facili da curare, come l’Aloe vera, hanno la capacità di contrastare gli inquinanti presenti nell’aria domestica. L’importante è assicurarsi che, per ogni stanza, ci sia una buona copertura di verde.
In generale, per un ambiente di circa 10 m2 dovrebbero esserci almeno 2 piante di medie dimensioni per garantire una buona pulizia dell’aria.
Il numero delle piante dovrà variare anche in funzione degli occupanti della casa. Uno studio effettuato a Nuova Delhi, città indiana tra le più inquinate al mondo, in un edificio occupato da 300 persone sono state distribuite 1200 piante (4 piante a persona). Considerando il livello di inquinamento delle città italiane, possiamo dire che occorrono circa 2-3 piante a persona in casa.
I benefici dell’uso delle piante
I risultati dello studio di Nuova Delhi hanno evidenziato che la qualità dell’aria e il benessere abitativo all’interno dell’edificio sono cresciute in maniera esponenziale, con un aumento, nel 42% dei casi, dell’1% dell’ossigeno presente nel sangue degli occupanti dopo 10 ore di permanenza. È addirittura aumentata la produttività negli uffici ed è stata calcolata una diminuzione dei consumi di elettricità grazie al minor bisogno di ricambio di aria con metodi meccanici.
In una Casa in Legno il consumo di energia è estremamente ridotto grazie alle proprietà performanti delle tecnologiche pareti in legno, ma il tutto si può ottimizzare ulteriormente utilizzando le piante come purificatore naturale dell’aria.
Se non conosci ancora cosa sia veramente una casa in legno, scopri la nostra Guida alle Case in Legno.