Un modo di abitare
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Spesso si parla di comfort abitativo nelle case in legno e, più in generale, nelle case in bioedilizia. Ma nella pratica, cosa si intende per “comfort abitativo”?
Proviamo ad approfondire l’argomento per dare più concretezza a questo termine e fornire una sorta di definizione per questo modo di abitare accogliente.
Una casa Confortevole
Quali sono le caratteristiche che una casa deve possedere per essere definita “confortevole”? Quali sensazioni deve suscitare al nostro rientro dopo una giornata di lavoro? Questo insieme di caratteristiche può influenzare lo stato d’animo degli abitanti? O addirittura le loro condizioni di salute?
Sembrerebbe proprio di sì. Infatti, sono ormai innumerevoli gli studi che dimostrano come la percezione di un ambiente accogliente procuri reale benessere al corpo e alla mente. Tra l’altro, il concetto di ambiente confortevole, oltre che allo spazio domestico, si può tranquillamente estendere anche al luogo di lavoro, di studio, di soggiorno.
Come funziona il comfort
In pratica, il meccanismo di base della percezione di comfort è che determinate condizioni ambientali stimolano alcuni recettori del nostro corpo, anche se non ce ne accorgiamo sempre, e producono benessere o sofferenza.
Il punto è proprio questo: il corpo umano si trova in uno stato di benessere quando i valori di queste condizioni si trovano all’interno di un certo range e quando le dinamiche percettive soddisfano certi requisiti accettati dall’organismo in modo automatico.
Quando questi due presupposti non sono rispettati, allora si innesca internamente una reazione di rifiuto dell’ambiente in cui ci troviamo e si genera sofferenza, non sempre riconosciuta in modo consapevole. Questo è un meccanismo inconscio il cui scopo è stimolare un cambiamento che porti verso una situazione migliore.
Facciamo un esempio pratico. Immaginiamo di sederci a leggere un libro su una poltrona posta accanto ad un camino acceso, in inverno. Il calore proveniente dal camino ha una temperatura elevata ed una direzione ben precisa e investe la “facciata” del nostro corpo rivolta verso il fuoco. In apparenza abbiamo l’impressione di star bene perché il calore tende a distribuirsi a tutto il corpo, ma, in realtà, una parte di esso, quella che non prende il calore diretto, si trova al fresco della stanza. Quindi, il valore della temperatura è troppo alto e la dinamica con la quale lo percepiamo è squilibrata.
Questa sensazione non viene percepita chiaramente, ma il corpo inizia a lanciare segnali. Brividi, rigidità muscolare, dolore alle articolazioni e così via per stimolare un cambio di posizione o un altro cambiamento verso una condizione migliore.
Tutto questo conflitto interno procura stress inconsapevole che, a lungo andare, genera i disagi legati a questo tipo di patologia, come mal di testa, nervosismo, insofferenza e malesseri fisici.
Nell’esempio abbiamo visto come condizione ambientale la temperatura, ma le caratteristiche dell’ambiente che possono influenzare il comfort sono molte.
Le caratteristiche che influenzano il comfort abitativo
Vediamo quali siano le caratteristiche più rilevanti che determinano o meno il comfort abitativo di una casa.
Temperatura
La temperatura ambientale è probabilmente la caratteristica più riconosciuta nella valutazione del benessere raggiungibile in una casa. I range ottimali, per il corpo umano, di temperatura in un ambiente vanno dai 19° ai 22° in inverno e dai 24° ai 26° in estate (Fonte: Ministero della Salute). Ovviamente, questi possono variare di qualche grado tra giorno e notte e in base alla tipologia di stanza, nonché alle abitudini di abbigliamento e al metabolismo degli occupanti della casa.
Umidità
L’umidità è un parametro un po’ meno palese, ma forse anche più incidente della temperatura nella percezione di benessere. Infatti, si tratta di una proprietà ambientale che non siamo soliti avvertire con chiarezza. Per questo bisogna affidarsi a strumenti di misurazione. I valori di umidità ottimale in ambiente domestico dovrebbero essere compresi in inverno tra il 40 e il 50% ed in estate tra il 50 e il 60% di umidità relativa (Fonte: Ministero della Salute). Ambienti troppo secchi danneggiano le mucose protettive dell’apparato respiratorio, mentre quelli troppo umidi favoriscono il proliferare di virus, batteri e muffe.
Ventosità
La ventosità, o meglio, la velocità dell’aria interna, è, anch’essa, un parametro importante e sottovalutato. Le correnti d’aria, infatti, che siano fredde o calde, creano uno scompenso fisico che genera, a lungo andare, insofferenza fisica. La velocità dell’aria in una casa dovrebbe essere pari a 0,01- 0,1 m/s in inverno e 0,1-0,2 m/s in estate (Fonte: Ministero della Salute).
Qualità dell’aria
La qualità dell’aria è una caratteristica determinata dalla presenza o meno di vari contaminanti fisici, chimici e biologici. Quando questi inquinanti sono presenti in maniera significativa, l’organismo reagisce con sintomi all’apparto respiratorio, ma anche con altri tipi di patologie somatiche, come irritazione degli occhi ed allergie.
Sonorità
Parliamo ora del rumore. Vi è mai capitato di sentire una sensazione di fastidio e di insofferenza e, ad un tratto, quando un rumore di fondo quasi impercettibile smette, trovarvi a pensare “Ah! Finalmente! Ecco cos’era!”. Bene. Questo è proprio quel tipo di conflitto corpo-mente che genera uno stress inconscio e allontana l’idea di comfort in casa. Un buon livello sonoro in casa si aggira attorno ai 50 dB di volume, a patto di un efficiente isolamento acustico.
Luminosità
Spesso sottovalutata, la luminosità degli ambienti è un criterio decisamente rilevante nella percezione di comfort abitativo. Così come per il calore del camino che proviene da una sola direzione, quando gli occhi colgono una luce da un solo punto, magari nemmeno sufficientemente illuminante, fanno fatica a mantenere la giusta messa a fuoco e questo può provocare mal di testa e stress. Un’illuminazione troppo uniforme, d’altro canto, è percepita in modo non naturale dal cervello ed anche questo provoca un conflitto. La condizione ottimale, dunque, è la luce naturale, ma in mancanza di questa è bene mantenere in ogni stanza un’adeguata luminosità derivante da più punti luce, per migliorare il benessere visivo.
Comfort abitativo e Case in Legno
Le case in legno rappresentano per natura un buon punto di arrivo nella ricerca del miglior comfort abitativo. Una dettagliata panoramica delle qualità del legno è fornita nella Guida alle Case in Legno di Immobilgreen.
Infatti, grazie alla sua struttura, a prescindere dal metodo costruttivo prescelto, e ai materiali di realizzazione, questa tipologia di case in bioedilizia tende per vocazione all’ottimizzazione delle caratteristiche ambientali citate.
Se a questo si aggiunge l’integrazione con impianti e sistemi di gestione automatizzati, come la Ventilazione Meccanica Controllata, la domotica, il riscaldamento a pavimento, ecc., il comfort abitativo ottimale sarà decisamente garantito.