In questo articolo e nella relativa video-intervista affronteremo un tema molto spesso sottovalutato quando ci si approccia alla costruzione della propria casa in bioedilizia: la scelta del progettista in funzione al rapporto con l’azienda costruttrice.
Il privato che abbia la fortuna di conoscere un esperto del settore partirà sicuramente avvantaggiato, poiché avrà chi lo informi sui vari aspetti della realizzazione del proprio sogno e – presumibilmente – possa sbrigare per suo conto le prime pratiche per avviare il lungo processo da affrontare per arrivare ad abitare nella nuova casa.
Il progettista si occupa infatti di redigere il progetto architettonico, partendo dalle bozze preliminari fino ad arrivare alla presentazione della documentazione tecnica presso gli uffici competenti, per ottenere gli eventuali pareri preliminari e i necessari permessi edilizi dal comune di riferimento.
Abbiamo già visto in precedenti articoli quali siano le figure professionali coinvolte nella realizzazione di un’abitazione e come quello del progettista sia un ruolo che può essere indifferentemente ricoperto da un architetto, un geometra o un ingegnere, purché abilitato all’esercizio della professione ed iscritto all’albo professionale o al collegio di appartenenza.
Escludendo però il caso “ideale” in cui il committente si presenti dal costruttore con un proprio progetto, magari già approvato, e quindi un proprio tecnico di fiducia, vediamo quali sono i possibili scenari che un cliente si trova ad affrontare.
I 3 possibili scenari
Indice dei Contenuti
- Il costruttore o i costruttori consultati per il preventivo hanno uno studio di progettazione interno all’azienda e si occupano anche di pratiche burocratiche.
- Il costruttore o i costruttori consultati non hanno uno “reparto progettistico” interno, ma collaborano con dei professionisti esterni di loro fiducia da suggerire al cliente.
- La ditta non ha progettisti interni e non si appoggia ad alcuno studio tecnico esterno (poco probabile).
Le prime due ipotesi possono sembrare le più “comode” per il cliente, che si risparmia la ricerca di un professionista terzo rispetto all’azienda prescelta.
D’altro canto però, è giusto che sia il cliente, in piena autonomia, a decidere a chi affidare la progettazione della propria casa, individuando un professionista indipendente.
Progettista e costruttore si troverebbero così in una situazione di piena professionalità e “distanza”, che garantirebbe una sorta di “imparzialità” delle parti coinvolte.
Alcuni esperti del settore sostengono che le due realtà dovrebbero essere completamente separate e sconosciute, in modo da evitare possibili atteggiamenti di complicità, soprattutto nel monitoraggio dei lavori in cantiere e delle relative responsabilità da rispettare nell’iter costruttivo.
Altri sostengono che una più approfondita conoscenza fra costruttore e progettista possa rendere più agevole il lavoro, evitando situazioni di empasse per possibili incomprensioni.
L’opinione dei costruttori
Nell’intervista che proponiamo di seguito, sentiamo il punto di vista dei costruttori di case in legno prefabbricate riguardo il rapporto tra progettista e costruttore:
In conclusione
In ogni caso, si tratta di una scelta del privato, che come sempre, a monte della decisione, deve informarsi a dovere, approntando un attento esame delle parti, che gli consenta di conoscere i professionisti a cui si rivolge, analizzandone certificazioni, referenze, storia societaria, lavori…
Un incontro presso lo studio e l’azienda, una visita presso il loro stand in occasione dei numerosi eventi fieristici del settore, una chiacchierata con i precedenti committenti, un tour in cantiere e una visita alle realizzazioni completate, sono altri passi fondamentali per testare la serietà degli operatori consultati e scegliere in tutta tranquillità a chi affidarsi per la costruzione della propria casa in bioedilizia.