Il ciclo della vita e il compost
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Gli organismi viventi hanno bisogno, per vivere e crescere, degli elementi base della vita e la loro stessa struttura è composta di questi elementi. Parliamo, ad esempio, di carbonio, azoto, fosforo, potassio e molte altre sostanze che, in forme diverse, costituiscono la materia della vita.
In natura, quando muore un organismo, che sia animale o vegetale, la sua progressiva degradazione libera gli elementi base, i quali vengono assorbiti dalle radici delle piante e reimmessi nel ciclo della vita per dare nuovo vigore e nuovo nutrimento al sistema.
In questo articolo, vediamo come questo processo possa essere copiato dalla natura ed impiegato per smaltire i rifiuti organici in modo utile, generando prima humus e quindi compost, un concentrato di elementi nutritivi. Vediamo, inoltre, come produrlo in casa attraverso un impianto di compostaggio domestico.
Come si forma il compost
Il compost si forma grazie alla degradazione delle sostanze organiche ad opera di microorganismi, come batteri, funghi e muffe, e, dove possibile, anche di organismi più grandi come lombrichi e insetti, che nutrendosi dei rifiuti, li trasformano e li decompongono in elementi facilmente assorbibili dal suolo.
Questo “squadrone” di operai al nostro servizio ha bisogno di alcune condizioni per operare nel migliore dei modi:
- AVERE A DISPOSIZIONE OSSIGENO
La mancanza di ossigeno favorisce la proliferazione di altri microorganismi, anaerobi, causa di cattivi odori e marciume. Quindi non si deve compattare eccessivamente il cumulo ed occorre studiare sistemi per migliorare la circolazione dell’aria, come il rimescolamento.
- VIVERE ALLA GIUSTA TEMPERATURA
Nei mesi più caldi la decomposizione avviene in modo più veloce perché i microorganismi che la effettuano lavorano meglio con il caldo. La decomposizione stessa produce calore, infatti l’humus in trasformazione è caldo. Questo è un ottimo indicatore del fatto che il processo sta avvenendo in modo corretto e rapido.
- RESTARE UMIDO
L’umidità è molto importante affinché i microorganismi possano lavorare bene. Se l’humus è troppo secco si trasforma troppo lentamente e va innaffiato, mentre se è troppo bagnato, l’acqua assorbirà ossigeno e la materia potrebbe marcire. Il tasso di umidità ottimale è del 45-65%.
- AVERE UN CORRETTO BILANCIAMENTO TRA CARBONIO E AZOTO
Il rapporto tra Carbonio e Azoto (C/N) è fondamentale per la trasformazione dell’humus in compost. Il Carbonio è la fonte di energia dei microorganismi, mentre l’Azoto serve per la loro proliferazione. Ogni sostanza possiede un valore medio di questo rapporto. I valori vanno da 12 (molto N, poco C) a 500 (molto C, poco N).
Scegliendo con un poco di attenzione i rifiuti da avviare al compostaggio si potrà mantenere un rapporto bilanciato tra i due elementi, che è intorno a 25.
Questa tabella potrà aiutarvi nella scelta delle combinazioni:
In pratica, gli scarti più azotati sono sfalci di prato e scarti da cucina, specialmente di origine animale, mentre quelli più carboniosi sono legno, carta e cartone, paglia, foglie secche.
Un fertilizzante naturale
Il compost è un fertilizzante naturale che può essere utilizzato in diversi ambiti di coltivazione e a diverse fasi di maturazione.
Si può usare:
- per la presemina dei giardini, integrandolo nei terricci industriali, spesso poveri di nutrienti;
- in orticoltura, specialmente biologica, trattandosi di concime naturale;
- nell’impianto di alberi e arbusti, come base nelle buche di impianto;
- nella floricoltura in vaso, come sostituto o integratore dei terricci;
- nella copertura dei terreni durante i periodi freddi, per proteggerli e nutrirli.
Il compost può essere classificato ed utilizzato anche in base al grado di maturazione:
La produzione di compost è una pratica economica ed intelligente per smaltire i rifiuti organici, che generalmente rappresentano una parte consistente degli scarti di un’abitazione.
Ma quali scarti è opportuno utilizzare? Vediamolo insieme.
Quali scarti utilizzare per la produzione di compost
Naturalmente stiamo parlando di scarti organici. Dunque tutti i rifiuti non biodegradabili, come vetro, plastica, metalli, materiale elettronico e simili non sono adatti e vanno conferiti negli appositi contenitori per seguire la via comune del riciclo industriale.
Per quanto riguarda carta e cartone, bisogna fare una differenziazione. È vero che si tratta di cellulosa, ovvero di una fibra vegetale, ma la carta plastificata e quella molto stampata, come le riviste o le scatole dei giocattoli, possiedono parti tossiche o non degradabili e, dunque, vanno differenziate negli appositi contenitori della carta. Invece il cartone grezzo, la carta assorbente, i fazzoletti, ecc. possono essere inseriti nell’impianto di compostaggio.
Ma vediamo nel dettaglio cosa e come compostare.
Gli impianti di compostaggio domestico
Esistono diversi modi per realizzare un piccolo impianto di compostaggio in casa, in dipendenza di spazio a disposizione, quantità di rifiuti organici prodotta, tempo da dedicarvi.
Il posizionamento è molto importante. Deve essere posizionato in un luogo accessibile tutto l’anno e possibilmente al sole, magari sotto alberi che perdono le foglie (maggiore mantenimento delle condizioni ottimali). Facciamo presente che un impianto di compostaggio ben gestito non emana cattivi odori.
Il compost si può produrre in:
Cumuli – si tratta di mucchi di compost poggiati direttamente su terra. Il metodo è semplice, di facile gestione, favorisce l’ossigenazione, l’interazione con lombrichi ed altri animali utili. È visibile e dipendente dal clima.
Cumuli recintati – sono sempre a vista, ma sono recintati con una rete o con dei bancali. Meno facili da rimescolare dei cumuli semplici, ma più ordinati.
Buche – simili ai cumuli, ma interrate. Sarebbe bene rivestire pareti, e soprattutto fondo, con materiali più grossolani, come ghiaia, bancali, rami, così da favorire il ricambio d’aria ed evitare accumulo di acqua. Il materiale è meno facile rivoltare ed estrarre.
Composter – è un contenitore di diverse dimensioni (dai 200 ai 1000 litri), comodo in giardini e poco visibile. È meno facile da gestire e da ossigenare, per questo è meglio non comprimere il materiale all’interno. È sempre bene acquistarlo con apertura in basso per estrarre il compost maturo.
È anche utile riportare che in alcuni Comuni esistono sovvenzioni per incentivare il compostaggio domestico, come l’abbassamento della tassa dei rifiuti.
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