Sismabonus: la verifica sismica
Indice dei Contenuti
Il “Decreto Rilancio”, con i suoi bonus per la ristrutturazione e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, ha fatto riscoprire alle famiglie italiane la volontà di effettuare lavori di manutenzione.
Programmare ed effettuare i lavori dal 1 luglio 2020 al 31 Dicembre 2021 (con probabile estensione al 2022 o 2023), dà la possibilità di accedere ai superbonus del 110%.
Tuttavia non è così facile attivare il massimo della detrazione e per il momento cittadini, imprese, professionisti e banche sono in attesa dei decreti attuativi che tracceranno la strada per accedere agli strumenti di cessione del credito e sconto in fattura.
Tra le spese ammesse nella detrazione è presente anche la verifica sismica, che ha lo scopo di valutare il grado di sicurezza di una struttura in caso si verifichi un terremoto.
L’obiettivo è identificare il coefficiente di sicurezza di uno stabile progettato o realizzato prima delle norme in vigore attualmente.
Nel caso ci siano valori di sicurezza minori di quelli nella norma è indispensabile la programmazione di interventi di miglioramento o di adeguamento, per evitare il collasso della struttura o danneggiamenti che potrebbero verificarsi in caso di sisma.
Cos’è la verifica sismica
La verifica sismica è il calcolo che si effettua su un edificio che deve o dovrà subire dei lavori di ristrutturazione.
Se si aggiunge cubatura o si effettuano lavori sulle fondamenta è obbligatorio effettuare la verifica sismica, che dovrà essere fatta anche se si costruisce un nuovo edificio adiacente ad uno già presente. Un ingegnere dovrà effettuare i rilievi e i relativi calcoli.
Se non sono in programma dei lavori, la verifica sismica non è obbligatoria e se si volesse procedere alla verifica, l’iter è abbastanza lungo e articolato.
Come si effettua la verifica sismica?
La verifica sismica effettuata da un ingegnere è complessa e parte da una fase conoscitiva, attraverso la quale viene definito lo stato della costruzione: affinché ciò sia possibile, si procede all’esecuzione di rilievi altimetrici e di rilievi planimetrici, per poi valutare lo stato deformativo e lo stato di danno potenziale della struttura.
Successivamente si passa ad un’analisi storica e più specifica fino ad arrivare alla caratterizzazione meccanica dei materiali, di cui viene valutata la capacità di resistenza alle sollecitazioni. Le analisi possono essere svolte in laboratorio o direttamente sul posto.
Alla fine si arriva all’analisi strutturale, con la relativa determinazione della vulnerabilità del sistema strutturale.
Il professionista incaricato della verifica sismica propone gli interventi di adeguamento che reputa necessari con una valutazione del rapporto tra costi e benefici.
PER APPROFONDIRE, LEGGI ANCHE: Vulnerabilità sismica degli edifici. Cos’è e come si calcola
Vuoi rimanere aggiornato sul Sismabonus 2020?
Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato sulle novità del Sismabonus.