Adeguamento Sismico, Miglioramento Sismico e Interventi Locali

Superbonus al 110%: Adeguamento Sismico, Miglioramento Sismico e Interventi Locali

Rischio Sismico e Patrimonio immobiliare italiano

L’Italia è un paese ad altissimo rischio sismico, soggetto a terremoti di elevata magnitudo che periodicamente colpiscono un po’ tutta la penisola.

Purtroppo, ad un elevato rischio non corrisponde un adeguato comportamento antisismico del patrimonio immobiliare, con effetti spesso catastrofici sulle popolazioni colpite, anche in tempi recenti, soprattutto all’interno dei centri urbani di antica origine.
La fragilità delle vecchie costruzioni rispetto ai terremoti è un tema rilevante nel nostro paese, in quanto non è quasi mai possibile abbattere e sostituire la gran parte di questi edifici per il loro valore artistico ed architettonico nel contesto del tessuto storico consolidato delle nostre città.

L’elevata differenziazione delle tipologie costruttive sul territorio non permette inoltre di adottare metodologie di analisi ed intervento standardizzate complesse.
Le norme delle costruzioni impongono un approccio pragmatico, basato sul comportamento delle strutture, ed applicabile in ogni contesto, che consenta di analizzare a fondo la tipologia costruttiva e il suo degrado nel corso degli anni, mediante strumenti di indagine e calcolo, in grado di valutare la capacità di resistenza del fabbricato e dei limiti prestazionali effettivi.
Il principio cardine è la salvaguardia della vita umana in riferimento alle condizioni di collasso di una struttura.

I fattori che minano la stabilità di un fabbricato

La valutazione di sicurezza sugli edifici esistenti – disciplinata dal Capitolo C8 della Circolare NTC 2019 (Norme Tecniche per le Costruzioni) – riguarda i terremoti solo in parte, in quanto essa permette di intervenire anche in presenza di altri fattori che possono minare la stabilità degli edifici come il vento o la neve.

Anche il naturale degrado dei materiali può portare ad effetti tragici (si pensi al crollo del ponte Morandi di Genova).
Non ultimi, errori di progettazione ed esecuzione, cedimenti del terreno, infiltrazioni di umidità, utilizzi scorretti dell’opera.

Nel caso del sisma, un’analisi preventiva consente di comprendere se la struttura può resistere ad un terremoto violento senza necessità di interventi o se sia necessario migliorare la capacità portante.
La valutazione di sicurezza richiede pertanto di determinare il valore di resistenza dell’edificio prima e dopo l’intervento strutturale.

Le tipologie di intervento sulle strutture esistenti

Adeguamento sismico

Si tratta di interventi mirati al raggiungimento delle prestazioni e delle condizioni di sicurezza previste dalle norme tecniche per i nuovi edifici.
Quasi sempre si tratta di interventi importanti ed invasivi, con costi generalmente elevati. Richiedono sempre un collaudo statico.
Le norme tecniche vigenti prevedono l’obbligo dell’adeguamento sismico nel caso di sopraelevazioni ed ampliamenti, ma anche di cambi d’uso e trasformazione radicale del fabbricato preesistente.
Rientrano per ovvie ragioni in questa categoria tutti gli interventi di demolizione e ricostruzione.

Miglioramento sismico

Sono interventi di entità minore, che permettono di incrementare il livello di sicurezza strutturale, pur non raggiungendo i limiti prestazionali previsti dalle norme. Di conseguenza si tratta di opere meno onerose e tecnicamente più semplici. Anche gli interventi di miglioramento sismico sono sottoposti a collaudo statico.
In tutti i casi in cui non vi sia obbligo di adeguamento sismico, è possibile apportare interventi di miglioramento sismico. La valutazione di sicurezza consente di individuare le parti della struttura che possono essere rafforzate, incrementando il livello di sicurezza complessivo dell’immobile.

Interventi locali

Il livello si abbassa ulteriormente, in quanto si tratta di interventi specifici mirati alla riparazione di elementi strutturali isolati che presentano criticità locali dovute a danno o degrado, ma comunque efficaci per migliorare la sicurezza del fabbricato. Non è richiesto un collaudo statico.
La valutazione di sicurezza sarà limitata alle sole porzioni oggetto di intervento, in quanto non si prevede di modificare (né di compromettere) il comportamento complessivo della costruzione.

Sismabonus e Superbonus al 110%

Gli interventi di riduzione del rischio sismico sono incentivati mediante specifica detrazione fiscale (Sismabonus), che ha recentemente beneficiato degli incrementi al 110% in quanto è considerato un intervento “trainante”, indipendentemente dalle eventuali altre opere da effettuare sull’edificio.

Essi sono previsti per le abitazioni e per gli edifici produttivi ricadenti nelle zone sismiche 1,2,3 (ma non 4, la meno pericolosa), con un tetto di spesa pari a 96.000 € per unità abitativa.

In precedenza, la soglia per l’applicazione del bonus dal 50% al 70% era il passaggio alla classe sismica inferiore, che veniva elevata all’80% nel caso di un passaggio a due classi di rischio inferiore.
Il decreto rilancio permette di usufruire in ogni caso al Superbonus 110%.
Il comma 4 dell’art. 119 del DL 34/2020 estende l’agevolazione del beneficio del 110% a tutti gli interventi per la riduzione del rischio sismico, anche se non comportano una riduzione di una classe.

Questo aspetto risulta fondamentale, in quanto permette di ampliare le categorie di intervento che possono usufruire delle detrazioni, estendendolo alla maggior parte dei lavori di miglioramento sismico.

Queste categorie sono sottoposte a verifica da parte del collaudatore statico, che è una delle figure tecniche che dovrà attestare la conformità degli interventi realizzati al progetto strutturale depositato.

Rientrano nel Superbonus al 110% anche gli interventi locali in grado di migliorare la resistenza sismica, evidenziando le carenze originali e dimostrando di non alterare il comportamento strutturale originario, né di ridurne il livello di sicurezza.
L’incentivazione di quest’ultima categoria di lavori è particolarmente importante per incentivare la riduzione del rischio sismico di vecchi edifici in muratura nei centri storici, su cui non è possibile l’inserimento di strutture portanti in acciaio o cemento armato.

Note conclusive

Grazie ai provvedimenti adottati dal governo per rilanciare imprese ed economia italiane, è possibile intervenire sulla vulnerabilità della propria casa, aumentandone sicurezza e stabilità, godendo di benefici fiscali che ci facciano rientrare delle spese sostenute.

Il super sismabonus 2020 prevede una detrazione d’imposta del 110% per tutti gli interventi di consolidamento e riduzione del rischio sismico (adeguamento e miglioramento sismico e interventi locali) effettuati dal 1 Luglio 2020 al 31 Dicembre 2021 su immobili residenziali o produttivi situati nelle zone sismiche 1,2,3, anche nel caso NON si ottenga una riduzione di classe di rischio. 

Per gli edifici particolarmente compromessi, resta ovviamente valida l’ipotesi di demolire e ricostruire con sistemi antisismici – come quelli per costruire edifici in legno prefabbricati – senza dover rinunciare al sisma bonus.

Se vuoi conoscere la pericolosità sismica del terreno su cui sorge la tua casa o su cui vorresti costruire, scopri il nostro Rapporto Ambientale del Terreno: è un strumento che ti fornirà informazioni preziose come geologia, rischio idrogeologico, geomorfologia e altri aspetti ambientali dell’area che ti interessa.

Se sei in cerca di un vecchio immobile da demolire, per poter ricostruire la tua casa in bioedilizia, scopri il RADEM: il nuovo servizio di Immobilgreen che scova ruderi ed edifici demolibili in vendita online in tutta Italia.

5.0
votato da 1 persone
 

Potrebbero Interessarti Anche I Seguenti Articoli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *